Presentazione ansiosa

Mi chiamo Beatrice,ho diciotto anni e una passione sconfinata per i libri. Scontato? Forse sì. Nel mio amore però mi sento unica. Non vedo altro futuro se non con loro,e per questo motivo ho deciso di cimentarmi in un blog di recensioni e pensieri vari. :) Sono all'antica, scrivo ancora tutto a mano.. Questo schermo bianco mi mette un po' di ansia,lo ammetto. Spero di riuscire nel mio intento, e di trasmettere la mia passione a chi mi leggerà. Grazie per l'attenzione,gufetti! :)

lunedì 15 settembre 2014

GRANDI SPERANZE

Ho sempre pensato che i libri non servissero solo per passare il tempo ma anche per crescere e maturare, cosa che mi è capitata con l'ultimo che ho letto: Grandi Speranze di Charles Dickens. La storia si apre con Pip, ragazzino vispo ed intelligente, che il giorno di Natale del 1812 si trova sulla tomba dei suoi genitori, quando ad un tratto spunta dalla nebbia fitta un uomo, con i vestiti laceri e lo sguardo perso, che minaccia di fargli del male se il giorno dopo non gli avesse portato del cibo. E' così che iniziano le vicende incredibili del protagonista, che nonostante la folle paura aiuta colui che si è rivelato essere un fuggitivo. Pip vive con una sorella violenta e il marito Joe, che al contrario è di animo dolce e gentile, e seppur semplice nei modi, vuole bene al ragazzo, che nello stesso periodo conosce Miss Havisham: una stravagante e ricca signora, che vive in una casa dove non entra mai la luce del sole, gli orologi sono fermi tutti alla stessa ora e una ragazza bella ma altera ed con il cuore di ghiaccio lo accoglie. Il suo nome ' Estella, colei che rimarrà per sempre impressa nel cuore del nostro eroe. Nello stesso momento in cui Pip viene a contatto con questo mondo giudicato strano ai suoi occhi ma allo stesso tempo ricco di meraviglie, inizia a disprezzare la sua vita e a nutrire grandi speranze per il suo avvenire. Per un gioco del destino il ragazzo entra in possesso di una grande fortuna donatagli da un benefattore anonimo e si trasferisce a Londra per completare gli studi ed entrare a far parte della società da bene della city. Qui conosce Herbert, figlio del suo insegnante e successivamente migliore amico, fedele e leale. La vita ormai è bella: il lusso, il divertimento ed i soldi sembrano essere il suo unico interesse, fino a dimenticare quello che è stato il suo passato, il luogo da dove viene, le sue origini. Joe è ormai un lontano ricordo, tant'è che quando si rivedono vi è agitazione, affettazione, mancanza di spontaneità e soprattutto diffidenza. Ma non è tutto oro quel che brilla. Ben presto i debiti cominciano ad accumularsi e cosa più importante Pip scopre chi è il suo benefattore: una persona insospettabile, che tornando in scena mette in dubbio tutte le sue sicurezze e provoca (involontariamente) una battuta di arresto alle famose grandi speranze. Fatto sta che l'ormai diventato uomo deve maturare, ed in questo processo comincia a rendersi conto come non si possa costruire una vita sui soldi, poiché nel momento in cui questi vengono a mancare, non si ha alcuna base solida da cui ripartire. Il modo in cui ha trattato Joe gli provoca molti rimorsi, che lo portano a redimersi, e a cominciare a lavorare duramente per guadagnare non solo il pane quotidiano, ma anche serenità spirituale. In poche parole un libro che insegna a non disprezzare mai da dove si viene e che mi ha fatto riflettere molto, poiché anche a me è capitato: mio padre fa l'operaio e lavora per uno scarso stipendio mensile. Quando mi sono iscritta al Liceo Classico i miei compagni di classe avevano genitori con lavori alquanto prestigiosi e lavorativi, e mi chiedevo perché non venissi anch'io da una famiglia agiata. Solo con il tempo mi sono resa conto che la cosa che davvero conta è fare bene il proprio dovere, sia esso essere medico sia essere operaio, e che l'umiltà è una qualità rara e apprezzabile. 
Nel 2012 dal libro è stato tratto un film, con Mike Newell alla regia.
Ralph Fiennes nei panni del fuggitivo.
Pip ed Estella da piccoli.
Jeremy Irvine nei panni di Pip.
Holliday Grainger nei panni di Estella.


Helena Bonham Carter come Miss Havisham




1 commento:

  1. Un romanzo meraviglioso (come ormai Dickens ci ha abituati^_^), una storia che anche se molto lontana da noi sa catturarci e farci riflettere. Lo lessi l'anno scorso per la tesi, e mi è rimasta nel cuore. Sempre ottime letture^_^

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