Presentazione ansiosa

Mi chiamo Beatrice,ho diciotto anni e una passione sconfinata per i libri. Scontato? Forse sì. Nel mio amore però mi sento unica. Non vedo altro futuro se non con loro,e per questo motivo ho deciso di cimentarmi in un blog di recensioni e pensieri vari. :) Sono all'antica, scrivo ancora tutto a mano.. Questo schermo bianco mi mette un po' di ansia,lo ammetto. Spero di riuscire nel mio intento, e di trasmettere la mia passione a chi mi leggerà. Grazie per l'attenzione,gufetti! :)

mercoledì 16 luglio 2014

IL FU MATTIA PASCAL

Scritto nel 1904, Il fu Mattia Pascal è uno dei più famosi romanzi italiani, ideato da Pirandello. Ambientata in un paesino del nord, Miragno, la vicenda si svolge in tre anni circa e vede come protagonista Mattia, un uomo distinto da una caratteristica indimenticabile: un occhio strabico, che con uno spiccato senso dell'umorismo ci racconta ciò che gli è capitato, qualcosa di assurdo a pensarci, in uno stile semplice e vivace, ricco di riflessioni ed avventure significative. Dopo essere caduto in disgrazia a causa della madre, incapace di gestire le ricchezze lasciate dal laborioso marito, è costretto a sposare Romilda, ragazza triste ed antipatica, con una mamma insopportabile: una vera e propria megera, che odia l'eroe e non si fa scrupoli a farglielo intendere in ogni modo. Da qui in poi però la sorte inizierà ad essere una specie di co-protagonista, cambiando le carte in tavola di Mattia: dopo un viaggio a Nizza, per tutta una serie di circostante viene ritenuto morto, ma invece di smentire decide di approfittare della situazione per cambiare vita ed essere di nuovo ''libero''. Si reinventa, soprattutto a livello fisico, cambiando anche nome: Adriano Meis. Inizia a viaggiare ma ben presto si rende conto di come questa esistenza sia spossante e piena di inconvenienti. Libertà è una parola che può racchiudere in sé moltissimi significati, che troppo spesso vengono fraintesi: a volte ciò che pensiamo di desiderare non è adatto a noi, è proprio questo che accade al protagonista, che se ne rende conto tardi ma ancora in tempo per stabilizzare la propria esistenza. Ero convinta sarebbe stato un libro pesante, come molti di inizio '900, inoltre non avevo mai letto nulla di Pirandello e non sapevo proprio cosa aspettarmi. La lettura invece è stata gradevole e scorrevole, a tratti divertente: non mi capitava da molto di ritrovarmi a ridere da sola davanti a un libro. Il personaggio di Mattia è pieno di sfaccettature: inizialmente nonostante la sua età ormai adulta sembra un ragazzino, pensando solo al proprio divertimento, a ciò che è buono per lui, come ad esempio tradire un amico per il semplice gusto di farlo. Ma già durante il viaggio a Nizza comincia a subire un cambiamento: non si fida dello spagnolo, capisce che vorrebbe truffarlo, inoltre non butta nel gioco tutto quello che ha vinto, riuscendo in questo modo a mettere da parte una discreta somma di denaro. La crescita sembra subire una battuta di arresto quando decide di non tornare dalla moglie e dalla suocera a Miragno e di non pagare i suoi debiti, ma in realtà questa fuga servirà a completare la trasformazione: quando si trova a Roma e si innamora di Adriana è un uomo fatto e finito, che comprende di non voler più ferire altre persone e di come la sua vita, condotta in quel modo sia vana. Ho davvero apprezzato il suo lato comico: nonostante la natura non lo avesse premiato con una bellezza particolare lui se ne fa una ragione, riuscendo comunque a sedurre delle donne, e a provocare varie risate nei lettori. La narrazione è ricca anche di alcuni passi filosofici e riflessivi, molto lenti devo dire, ma che arricchiscono senza dubbio la storia. 

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